venerdì 29 aprile 2016

Mio Dio, non dimenticarti di me...


Mio Dio, non dimenticarti di me,
quando io mi dimentico di te.
Non abbandonarmi, Signore,
quando io ti abbandono.
Non allontanarti da me,
quando io mi allontano da te.
Chiamami se ti fuggo,
attirami se ti resisto,
rialzami se cado.
Concedimi, ti prego,
una volontà che ti cerchi,
una sapenza che ti trovi,
una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda
con fiducia e una fiducia
che alla fine giunga a possederti.

S. Tommaso d'Acquino

venerdì 12 febbraio 2016





Sono veri pacifici
coloro che in tutte le cose
che sopportano
in questo mondo,
per l'amore
del Signore nostro Gesù Cristo,
conservano
la pace nell'anima e nel corpo.

San Francesco d'Assisi

venerdì 8 gennaio 2016

San Michele Arcangelo, difendici...





















«San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; 
contro le malvagità e le insidie del diavolo 
sii nostro aiuto. 
Ti preghiamo supplici: 
che il Signore lo comandi! 
E tu, principe delle milizie celesti, 
con la potenza che ti viene da Dio, 
ricaccia nell'inferno Satana 
e gli altri spiriti maligni, 
che si aggirano per il mondo 
a perdizione delle anime.
Amen».

(Leone XIII)

mercoledì 6 gennaio 2016


Signore,  fai di me...





Signore, fai di me uno strumento della tua Pace:
- Dov'è odio, ch'io porti l'Amore,
- Dov'è offesa, ch'io porti Perdono,
- Dov'è discordia, ch'io porti Unione,
- Dov'è dubbio, ch'io porti la Fede,
- Dov'è errore, ch'io porti la Verità,
- Dov'è disperazione, ch'io porti la Speranza,
- Dov'è tristezza, ch'io porti la Gioia,
- Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.

(San Francesco d'Assisi)

martedì 5 gennaio 2016

Latino... e non solo...






Scrisse Giovannino Guareschi:

Il latino è una lingua precisa, essenziale.

Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa.
Quando inizierà l'era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna.

E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto "sonoro" potrà parlare per un'ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino.

COMINCIAMO COSI'...




La fede ci dà già ora qualcosa della realtà attesa,
e questa realtà presente costituisce per noi
una «prova» delle cose che ancora non si vedono.
Essa attira dentro il presente il futuro.
Il fatto che questo futuro esista, cambia il presente;
il presente viene toccato dalla realtà futura,
e così le cose future si riversano in quelle presenti
e le presenti in quelle future.
Il suo regno non è un aldilà immaginario,
posto in un futuro che non arriva mai;
il suo regno è presente là dove Egli è amato
e dove il suo amore ci raggiunge.


(Benedetto XVI)